Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: un

Numero di risultati: 508 in 11 pagine

  • Pagina 1 di 11

Il divenire della critica

252172
Dorfles, Gillo 50 occorrenze

Il divenire della critica

considerare, alla stregua di alcuni artisti teorici (come un Klee, un Kandinskij), importante per le sue teorizzazioni estetiche. Fontana era, invece

Pagina 102

Il divenire della critica

Anche Mario Nigro - già proveniente dalle file del Mac - dopo un lungo periodo di maturazione e dopo un pericoloso ma fugace bagno informale - doveva

Pagina 111

Il divenire della critica

Ma un museo non è il gioco folle d’un signorotto barocco, e neppure un laboratorio di psicologia sperimentale, ed ecco che questo immenso e grandioso

Pagina 123

Il divenire della critica

presenza gomito a gomito (anche se gli artisti morti sono presenti non con un’opera sola ma con un gruppo d’opere e all’inizio del «giro») di anziani e

Pagina 124

Il divenire della critica

Un successivo tentativo di Fontana di creare un vero e proprio ambiente spaziale fu compiuto nel 1951 con il suo Ambiente nero presso la Galleria del

Pagina 140

Il divenire della critica

Trattandosi di creare (entro la mirabile cornice d’un antico palazzo) una serie di ambienti che non avessero nessun riferimento né con le strutture

Pagina 141

Il divenire della critica

definire vagamente «pop». Perciò resultava oltremodo indicata la presenza d’un’opera come quella di Tano Festa che, nel suo Monumento celeste per la morte

Pagina 145

Il divenire della critica

Altrettanto si può dire, in parte, della sala di Mattiacci che, mediante l’introduzione entro lo spazio d’un lungo budello in alluminio smaltato e

Pagina 146

Il divenire della critica

Mentre un ritorno alla staticità assoluta veniva offerto dalla sala di Romano Notari col suo Processo spaziale religioso dove l’artista umbro

Pagina 146

Il divenire della critica

Quest’anno vorrei limitare il mio discorso ad un particolare gruppo, abbastanza vasto, seppure abbastanza confuso, e senza precisi confini, che

Pagina 151

Il divenire della critica

come dell’iniziatore, in Italia, d’un genere di racconto attraverso una sorta di fumetti astratti che rientrano in un genere di pittura profondamente

Pagina 153

Il divenire della critica

Il caso di Tadini ci insegna oltretutto come ai nostri giorni sia più efficace un racconto figurato che un racconto scritto: il primo permette un

Pagina 155

Il divenire della critica

Se, dunque, prendo un dipinto di Pollock (o d’un altro qualsiasi pittore informale) - matassa informe di colori che s’aggrovigliano senza ordine né

Pagina 16

Il divenire della critica

È facile obiettare che l’artista ebbe sempre bisogno d’un «committente» e che il fatto che fosse ieri il papa o il re, oggi il gallerista o il

Pagina 160

Il divenire della critica

, se le opere d’un King o d’un Judd e di un Morris riescivano ancora a riscuotere il plauso del pubblico, era ovvio che un plauso molto minore

Pagina 180

Il divenire della critica

thinking, del pensiero per immagini. Il che non toglie tuttavia che dall’assoluta vacuità concettuale d’un’arte come l’informale, si possa giungere all

Pagina 185

Il divenire della critica

Un’analoga ricerca d’una precisazione formale, questa volta basata sulla creazione d’un particolare universo metaforico e metamorfotico, si trova

Pagina 191

Il divenire della critica

Tutto ebbe inizio - si sa - con la famosa mostra dell’«Armory Show», quando Duchamp, Brâncusi, e un folto gruppo dei maggiori cubisti e postcubisti

Pagina 198

Il divenire della critica

), fosse invertita la direzionalità degli influssi artistici tra vecchio e nuovo mondo, è cosa sicura. Inutile voler citare, a difesa d’un prestigio o

Pagina 199

Il divenire della critica

Un altro tipico artista «concettuale», egli pure torinese-genovese, Paolini, ha portato al massimo punto di esaustione una visione dell’arte

Pagina 209

Il divenire della critica

Paolini - ben più sottilmente della maggior parte degli altri artisti «concettuali» - ha saputo evidenziare, con un’eleganza estremamente sofisticata

Pagina 209

Il divenire della critica

Intervento (artistico) nel paesaggio, sul paesaggio: ossia immissione entro la natura d’un elemento estraneo; oppure: azione sulla natura, sopra un

Pagina 216

Il divenire della critica

- pietre runiche, dolmen, menhir, nuraghi, muretti a segnare un confine, un cerchio magico, un luogo deputato, un orto concluso; e in un secondo tempo

Pagina 217

Il divenire della critica

Questo fatto non costituisce ancora la presenza d’un dialogo tra creatore e spettatore, tra emittente e ricevente, come sarebbe auspicabile per il

Pagina 221

Il divenire della critica

Le recenti indagini semiotiche, tuttavia, ci hanno insegnato come molto spesso un signifiant (nel senso saussuriano del termine) possa mutare di

Pagina 233

Il divenire della critica

conferma della possibilità e della necessità di usare, oggi, un altro metro e un altro metodo di analisi dell’opera d’arte visuale, rispetto a quelli

Pagina 238

Il divenire della critica

L’operazione di Isgrò, sintomatica della possibilità di revitalizzare un linguaggio (verbale) attraverso una sua manipolazione visuale e attraverso

Pagina 241

Il divenire della critica

Un altro caso, pure questo caratteristico d’una presa di coscienza della pluralità dei codici usabili per un fine unico, è quello di Valentina

Pagina 243

Il divenire della critica

Mentre - per rimanere nel campo architettonico - si assiste ad un continuo espandersi d’un’edilizia in un senso decisamente «riduttivo» (e, in questo

Pagina 248

Il divenire della critica

Chi s’illudeva di visitare una mostra di pittura o di assistere ad un’operazione d’arte concettuale, si trovava invece dinnanzi ad una performance

Pagina 255

Il divenire della critica

Ci troviamo dunque di fronte a qualcosa che non è un happening (perché è attentamente studiato nei minimi particolari), non è un’esibizione del tipo

Pagina 256

Il divenire della critica

qui la nota distinzione fatta già da Schelling a questo proposito1. Secondo Schelling, infatti, dovremo distinguere tra un tempo vorhistorisch (che

Pagina 257

Il divenire della critica

certi periodi reputati un tempo di «cattivo gusto» come quelli secessionisti o art déco, oggi non possono avere valore di fronte ad opere d’arte povera

Pagina 26

Il divenire della critica

Oggi possiamo, bensì, applicare il nostro «gusto» di ieri - d’un ieri ancora prossimo e fresco -, a certe opere di quel tempo; ma non possiamo più

Pagina 26

Il divenire della critica

E allora ecco che il giudizio critico verrà ad essere dicotomizzato, anzi tricotomizzato: da un lato un giudizio ancora basato sul gusto, sull

Pagina 27

Il divenire della critica

Ma quella d’oggi è una posizione un po’ diversa e più sottilmente pericolosa. Quando, ad esempio, un artista intelligente come Bernard Venet

Pagina 3

Il divenire della critica

Questo, non solo rimanendo entro quella che di solito consideriamo l’arte artistica: il nuovo signifié d’un’opera considerata come artistica potrà

Pagina 32

Il divenire della critica

Per tutte queste ragioni possiamo facilmente ipotizzare come in un prossimo futuro si verrà a dare maggior peso all’aspetto dell’invenzione che a

Pagina 35

Il divenire della critica

Fontana ha saputo creare non solo un nuovo «genere» (le sue «tele bucate», la sua negativizzazione del fondo, che acquista una nuova dimensione dal

Pagina 45

Il divenire della critica

Il discorso non regge invece per il padiglione inglese dove quest’anno è presente - accanto all’ottimo ma ormai cristallizzato incisore Hayter - un

Pagina 48

Il divenire della critica

Rothko crea, con le sue immense, vaste, solitarie tele (dove soltanto una o due tinte, soltanto qualche lieve banda sta a segmentare lo spazio) un

Pagina 49

Il divenire della critica

Si tratta d’un fenomeno che non è fatto per allarmarci: già da alcuni anni ho accennato all’importanza di esperimenti come quelli di un Dubuffet, d

Pagina 53

Il divenire della critica

Non che io voglia con ciò condannare - poniamo - i dipinti di Fautrier (che spesso è un raffinatissimo colorista, un prezioso distillatore di

Pagina 57

Il divenire della critica

un improvviso scoppio di realismo sociale, le tendenze che si contendevano il campo erano un annacquato postcubismo picassiano e un tardo rigurgito

Pagina 62

Il divenire della critica

con un intento che è ad un tempo plastico-pittorico e metaforico. Ecco, ad esempio, la Passeggiata notturna di Méret Oppenheim che non si può

Pagina 69

Il divenire della critica

particolare materia, un medium espressivo, da aggiungere all’olio, alla tempera, al disegno, ma un medium, invece, che trascina dentro al dipinto qualcosa di

Pagina 69

Il divenire della critica

e scultura: da un lato l’intenzionalità verso un resultato, teleologicamente inteso, d’un embrione amorfo che miri a strutturarsi, dall’altro l

Pagina 76

Il divenire della critica

notevoli - come un Schumacher, un Canogar, un Riopelle - (e cito alcuni dei nomi migliori) - sono del tutto o gravemente decaduti. Altri hanno dovuto

Pagina 78

Il divenire della critica

ed erigerle a legge: se un Alviani, un Mari, un Soto o un Mavignier (artista brasiliano residente ora a Ulm) costruiscono le loro opere seguendo uno

Pagina 94

Il divenire della critica

Ecco, dunque, che questa Biennale ci pone - proprio per merito dei pop artisti americani e dei programmatori europei - di fronte ad un preciso

Pagina 99

Cerca

Modifica ricerca